confronto led ioduri

Un caso tipico di confronto della convenienza dei sistemi di illuminazione è quello tra le lampade a ioduri e i led.

Le lampade a ioduri sono state per anni uno dei sistemi preferiti per l’illuminazione di spazi commerciali e negozi; i led, come tutti sappiamo, sono una tecnologia nuova in continua evoluzione.

Molto spesso viene proposto di sostituire un’illuminazione a ioduri con quella a led fantasticando risparmi mirabolanti e prestazioni favolose; questo però non è sempre vero.

Se devo realizzare una illuminazione comunque partendo da zero effettivamente la scelta del led potrebbe essere la migliore in quanto posso trovare corpi illuminanti con ottima resa cromatica ed efficienza energetica su tutta la gamma di temperatura di colore, aggiungendo a questa la duttilità dei sistemi a led nella creazione di effetti speciali, molto interessanti nel valorizzare le merci esposte e gli stessi spazi espositivi.

Altro discorso si applica se la proposta è quella di sostituire un’illuminazione realizzata con lampade a ioduri ancora efficiente e ben funzionante con una a led per puri interessi economici.

Vediamo nello specifico i vantaggi e svantaggi delle due tecnologie a confronto, e per questo rimando a uno studio reale eseguito per un negozio di vestiti.ioduri confronto 26.11.15.xlsxNel confronto ho inserito quattro tipi di lampade a ioduri con analogo attacco e potenza, i faretti a led proposti dal commerciale (dixit led) e dei faretti a led di buona qualità, con analoga resa cromatica, prodotti da Zumtobel una delle più quotate aziende del mercato (VIVO LED)

Le specifiche sono quelle riportate dai relativi produttori.

L’illuminazione preesistente era a ioduri e montava faretti equipaggiati con lampade CDM-T della Philips da 70W.

In una sostituzione del genere le cose più importanti da analizzare sono quelle di carattere tecnico, solo così potremo prendere in considerazione l’aspetto economico dando un senso all’offerta che ci è stata fatta.

In prima istanza controlliamo se nella bozza di contratto che ci è stata sottoposta ci viene garantito solo un risparmio energetico o anche un mantenimento o, meglio ancora un incremento, del flusso luminoso totale o, dell’illuminamento medio e di quello localizzato nei punti strategici.

Garantire un risparmio energetico senza citare dei valori sensati illuminotecnici è come sostenere che siccome una panda consuma meno di un jaguar conviene sostituire il jaguar con la panda.

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Sicuramente sarà vero se oltre al risparmio di carburante voglio ottenere maggiori possibilità di parcheggio, ma sarà falso se quello che mi interessa è mantenere le prestazioni,

Contestualizzando tale asserzione è come affermare che se spegniamo metà delle luci esistenti consumeremo meno.

E’ chiaro che consumeremo meno ma avremo la metà del flusso luminoso, quindi l’immagine del nostro negozio sarà meno attraente con un prevedibile decremento del fatturato.

Vero è che recenti studi sostengono che l’illuminamento fine a se stesso non garantisce per forza un maggiore gradimento e che l’interesse è destato anche dai contrasti e da un accurato studio delle luminanze, questi fattori però normalmente non sono valorizzati nelle proposte commerciali di “risparmio economico-energetico” ma solo in studi illuminotecnici mirati e ragionati; per cui se la proposta è orientata solo ad un dichiarato risparmio, salvaguardare un buon flusso luminoso ci evita almeno di trovarci al buio!

Oltre al flusso luminoso altro elemento che dobbiamo considerare, e che deve essere garantita come minimo uguale, a fronte di un cambio di illuminazione, è la resa cromatica.

La capacità di distinguere i colori è essenziale non solo per la possibilità di scegliere la merce ma anche per un maggior comfort visivo; quando siamo in spazi con un’adeguata resa cromatica la possibilità di discernerne i colori ci da un maggior senso di benessere ed acuisce la nostra curiosità

Fermi restando questi due parametri essenziali dovremo anche valutare temperatura di colore, numero di corpi illuminanti necessari, abbagliamento ecc.

Solo dopo esserci garantiti almeno un “non peggioramento” delle condizioni preesistenti, potremo affrontare l’analisi economica e i tempi di rientro dell’investimento contabilizzando le ore di utilizzo, il costo dei materiali, dell’installazione, la maggiore o minore necessità di manutenzione ecc.

Analizzando in concreto alcuni punti dello studio riportato possiamo desumere che, solo sostituendo le lampadine esistenti (CDM-T), con altre lampade a ioduri, potremo avere un incremento dell’efficienza energetica fino al 26% (in presenza di reattori elettronici)e un 17% con reattori elettromeccanici, nonché un aumento del flusso totale a parità di punti luce.

Con i Dixit led l’incremento di efficienza energetica va al 37%, l’impianto è da rifare e per mantenere inalterato il flusso luminoso il numero dei punti luce si dovrà moltiplicare per 5.54

Utilizzando invece un sistema che monta i led della Zumtobel tale valore cresce al 45% l’intervento comporta il rifacimento dell’impianto ed il numero punti luce a parità di flusso totale va moltiplicato per 1.27.

Dalla simulazione si evince inoltre come la sostituzione delle lampade a ioduri esistenti con quelle indicate possa anche offrire un miglioramento della resa cromatica, da 84 a 93 a seconda della scelta

Solo quando avremo preso in considerazione quali sono i parametri illuminotecnici che intendiamo mantenere, quali quelli che vogliamo migliorare, e su quali siamo disposti a ad accettare un decremento, potremo eseguire una analisi economica sulla convenienza o meno di mutare il nostro sistema di illuminazione e verso quale tipo di innovazione intendiamo orientarci.

Molte volte orientarsi su un rinnovamento verso la tecnologia a led può essere vantaggioso per la prerogativa di tale tecnologia di essere in continua evoluzione e di poter offrire soluzioni interessanti difficilmente riproducibili in altro modo, ma tale cambiamento non può e non deve essere solo frutto di risparmi (molte volte millantati) ma di una analisi ben più complessa, che tenga in primo piano la capacità della luce di migliorare la vivibilità degli spazi in generale e di incrementare i fatturati per ciò che riguarda gli spazi commerciali.

Teniamo anche conto che spesso, a livello economico, è molto più conveniente incrementare un fatturato di qualche punto percentuale piuttosto che rincorrere in maniera maniacale il contenimento delle spese.

In questa ottica sarebbe importante, se non siamo in grado di valutare noi le proposte che ci vengono sottoposte, far redigere ad un professionista uno studio o una la verifica illuminotecnica in modo da poter avere una valutazione reale, completa e senza conflitti di interesse.

Illuminotecnica